Turdus pilaris, cesena:


- la tordela (Turdus viscivorus), caratterizzata da parti dorsali uniformemente brune e da parti ventrali chiare con macchiette nere circolari;
- il merlo dal collare (Turdus torquatus), dall'inconfondibile macchia a mezzaluna bianca sul petto contrastante con le restanti parti scure del piumaggio.
Distribuzione e habitat:
Lo si trova in Europa nord-orientale ed Asia settentrionale, in Italia ne esistono diverse coppie sulle Alpi, comunque migrano nei paese caldi per l'inverno, compreso l'Africa del Nord. Preferisce le zone rade, non ricche di alberi, ai margini dei boschi. La Cesena ha mostrato nell'ultimo secolo una spettacolare estensione del suo areale riproduttivo, un tempo limitato all'Europa settentrionale e orientale. A partire dagli anni sessanta ha raggiunto anche le Alpi italiane, ove nidifica in numerose località dal Piemonte sino al Friuli-Venezia Giulia. Le regioni ove la penetrazione è risultata più consistente sono il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e la Valle d'Aosta.
Biologia
In migrazione e svernamento può essere osservata in tutti gli
ambienti parzialmente alberati. È una specie tendenzialmente gregaria,
in migrazione e svernamento può formare imponenti branchi composti da
centinaia di individui. È un uccello che a differenza di altri, migra
alla ricerca del cibo, in Italia
è presente in grosse quantità, mediamente ogni 5 anni, eccezion fatta
per gli ultimi anni dove le condizioni invernali europee l'hanno spinta
ad attraversare le Alpi più di frequente. A differenza del merlo, del tordo bottaccio e del tordo sassello migra in grossi stormi capaci di raggiungere 100 - 200 esemplari.
Canto
Il verso di richiamo, un sonoro e acuto "ciak-ciak", permette
di distinguerla dalle specie affini, quali il tordo bottaccio e il tordo
sassello che emettono sottili sibili e la tordela, dall'aspro richiamo
trascrivibile come "trrrr-trrrr".
Alimentazione
Si alimenta prevalentemente al suolo ove ricerca insetti e altri
invertebrati, oppure su alberi con frutti eduli; evita le formazioni
arboree fitte e prive di radure. La dieta è prevalentemente animale in
primavera-estate (insetti, vermi e molluschi) e frugivora in
autunno-inverno (frutti di sorbi, sambuchi, meli e cachi). Un altro
alimento prediletto dal turdus è la bacca di ginepro, alla quale si deve
il particolare aroma delle sue carni.
Riproduzione
Nidifica in foreste rade di conifere, ai margini di boschi misti e
anche in frutteti e campagne con grandi alberi. Si riproduce tra aprile e
luglio; costruisce nidi a coppa ben visibili collocati vicini al tronco
su rami di medie o grandi dimensioni; la femmina vi depone 5-6 uova che
cova per 11-14 giorni. I piccoli restano al nido per due settimane. È
regolare la deposizione di una seconda covata.
Conservazione
Risente della caccia, dell'inquinamento e del disboscamento. Risente soprattutto della modifica della coltivazione del melo,
dei sistemi antigrandine e delle colture sotto telo. La cesena prima
era frequentissima nelle piantagioni di melo dell'Italia del Nord, tra
novembre e febbraio, e si presentava in grossi stormi, ora è
praticamente scomparsa.
Rapporti con l'uomo
La cesena viene riprodotta ed allevata con successo in cattività. Un
tempo veniva usato come uccello da richiamo, oggi viene allevata da
amatori o per essere reintrodotta in natura.
Nessun commento:
Posta un commento